Ancona – Celebrazione Carlo Maratti. Venerdì 19/12 giornata dedicata al pittore alla Pinacoteca civica “Podesti.” Alle 10.00 Convegno “Carlo Maratti bilanci e nuovi orizzonti”. Alle 17:00 inaugura mostra “Carlo Maratti e l’incisione”

Il Comune di Ancona, la Regione Marche e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario della nascita di Carlo Maratti, dedicano al pittore nato a Camerano, la giornata di studi e approfondimenti "Carlo Maratti bilanci e nuovi orizzonti" a cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò. Il convegno intende fare il punto sui nuovi studi e approfondimenti sull'artista.
Nel pomeriggio alle ore 17,00 sarà inaugurata, sempre presso la Pinacoteca Civica Francesco Podesti, la terza tappa della mostra "Carlo Maratti e l'incisione" che si propone di mettere in luce un aspetto decisivo del successo dell'artista: il rapporto tra pittura, incisione e riproduzione grafica come strumenti di diffusione e consacrazione del linguaggio marattesco. La mostra- che vede esposte 44 incisioni- è ideata e curata da due tra i più autorevoli studiosi del barocco romano, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò e Stefano Papetti.
A portare i saluti istituzionali, Marta Paraventi, Assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Giacomo Marincioni, Vice Sindaco del Comune di Camerano, Barbara Mori, Segretario-Tesoriere del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario della nascita di Carlo Maratti e Costanza Costanzi, Già Direttrice della Pinacoteca Civica "Francesco Podesti".
BIOGRAFIA: Nato a Camerano nel 1625, Carlo Maratti è una delle figure artistiche più rappresentative della cultura della regione Marche. Fin dalla prima giovinezza si distinse per il talento straordinario che lo condusse presto a Roma, dove si formò sotto Andrea Sacchi e divenne il più autorevole interprete del classicismo barocco nella seconda metà del Seicento. Nonostante la lunga carriera nella capitale, Maratti mantenne sempre un forte legame con la sua terra d'origine: tornò più volte nelle Marche, intrattenne rapporti con committenti locali e fu sempre percepito come motivo di orgoglio identitario per la comunità marchigiana. In occasione del IV Centenario, la Regione Marche ha confermato il valore strategico del patrimonio marattesco, approvando una legge regionale (7 maggio 2025) che ha istituito un comitato operativo per promuovere iniziative culturali e formative sul territorio.
Il convegno "Carlo Maratti bilanci e nuovi orizzonti" e la mostra "Carlo Maratti e l'incisione" sono parte integrante del programma ufficiale del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del IV Centenario della nascita dell'artista, istituito dal Ministero della Cultura e sostenuti dalla Regione Marche, dai Comuni di Ancona, Camerano e Ascoli Piceno e con il prestigioso patrocinio dell'Accademia Nazionale di San Luca, di cui Maratti fu Principe.
La mostra rimarrà esposta presso la Pinacoteca Civica Francesco Podesti fino al 16 marzo 2026.
Introdotto e moderato da Anna Maria Ambrosini Massari (Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"), il convegno stamane ha visto susseguirsi gli interventi di - Simonetta Prosperi Valenti Rodinò (già Università degli Studi di Roma "Tor Vergata") "Genesi e ragione di una monografia tradizionale: un punto di partenza, non di arrivo"; Silvia Ginzburg (Università "Roma Tre") "Il problema della giovinezza di Maratti"; Vincenzo Mancuso (Université Paul Valery, Montpellier "Carlo Maratti e i dipinti per la devozione privata: la questione delle repliche e delle copie"; Angelo Faraci (Accademia delle belle Arti di Palermo) "Il ritrovamento della Santa Rosalia dipinta da Maratti per il Principe di Villafranca" e - Stefano Papetti (Curatore delle Collezioni Comunali di Ascoli Piceno) "Maratti e le Marche".
A conclusione della giornata di studi Anna Maria Ambrosini Massari ha annunciato i due vincitori delle borse di studio emanate dal Comitato Nazionale: Elisa Martini e Lorenzo Grimaldi.
«Con il convegno di studi e la mostra dedicati a Carlo Maratti il comune di Ancona entra nel vivo delle Celebrazioni dell'artista e la Pinacoteca Civica assume il ruolo palazzo dell'arte, hub progettuale ed espositivo dove la ricerca e lo studio si uniscono al godimento dei capolavori, tra cui la grandiosa pala d'altare di Carlo Maratti "Madonna in gloria e santi", proveniente dalla distrutta chiesa di San Nicola di Ancona. Con la mostra dedicata a Umberto Grati, in attesa di accogliere il Ritratto di balestriere di Lorenzo Lotto, la mostra delle incisioni, alcune delle quali realizzate dallo stesso artista, il calendario degli eventi natalizi si arricchisce, contribuendo alla valorizzazione di Ancona, candidata capitale della Cultura italiana 2028, come città d'arte. – dichiara Marta Paraventi Assessore alla Cultura di Ancona.

«Celebrando Carlo Maratti, celebriamo non solo un artista straordinario, ma una visione del classicismo romano – ha dichiarato Claudio Strinati Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del IV Centenario della nascita di Carlo Maratti, storico dell'arte e Segretario Generale dell'Accademia Nazionale di San Luca – che ha avuto una risonanza europea. L'incisione fu per Maratti uno strumento di modernità: capì prima di altri che la diffusione delle immagini sarebbe stata la chiave per consolidare la memoria del proprio stile. Questa mostra, profondamente documentata e scientificamente rigorosa, offre una rara occasione per riflettere sull'importanza della riproduzione nell'affermazione dell'identità artistica».
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, curatrice della mostra, storica dell'arte e massima esperta di Carlo Maratti, evidenzia: «L'obiettivo della mostra è ricostruire, con metodo filologico, il ruolo dell'incisione nella strategia artistica e culturale di Maratti. Si tratta di un progetto che riunisce per la prima volta un corpus straordinario di opere, molte delle quali raramente esposte o inedite, restituendo la complessità di un artista che fu protagonista assoluto della Roma barocca, ma anche attento promotore della propria immagine nel contesto europeo».
«Maratti seppe coniugare la raffinatezza del segno alla forza del messaggio – ha sottolineato Stefano Papetti co-curatore della mostra, storico dell'arte e Curatore delle Collezioni Civiche di Ascoli Piceno – affidando alle stampe il compito di rendere perenne e accessibile la propria opera. Questa mostra consente di percorrere la sua biografia artistica attraverso l'incisione, che diventa qui non solo strumento di diffusione, ma elemento chiave per comprendere l'evoluzione del gusto e della committenza tra Seicento e Settecento».
Carlo Maratti, un artista europeo nell'Urbe barocca

La figura di Carlo Maratti emerge con forza nel panorama della pittura barocca del secondo Seicento come quella di un maestro di sobrietà e misura, interprete di un classicismo profondamente aggiornato, capace di dare risposta alle esigenze religiose e ideologiche della Controriforma, pur rimanendo fedele a un ideale di bellezza nobile e armoniosa. La sua carriera, lunghissima e prestigiosa, lo vide protagonista assoluto della scena artistica romana dopo la scomparsa di Pietro da Cortona (1669) e Gian Lorenzo Bernini (1680), assumendo progressivamente il ruolo di caposcuola della pittura romana in età tardo-barocca.
Conteso da papi, cardinali, ambasciatori, collezionisti, aristocratici e monarchi, Maratti seppe incarnare un linguaggio pittorico divenuto canone: fu il ritrattista ufficiale di pontefici e alti prelati, dipinse pale d'altare destinate alle maggiori chiese barocche di Roma, da Santa Maria sopra Minerva a Sant'Andrea al Quirinale, e i suoi dipinti vennero richiesti da Genova a Palermo, da Pescia a Vienna. In particolare, fu il pittore prescelto della potente famiglia Altieri, per la quale realizzò, tra le altre opere, la grande allegoria della Clemenza nel soffitto dell'omonima sala di Palazzo Altieri.
I suoi ritratti erano ambiti anche dai viaggiatori del Grand Tour: i cosiddetti "milordi" inglesi, durante la permanenza a Roma, si contendevano il privilegio di essere immortalati dal "gran Maratti", come veniva soprannominato per la sua fama in tutta Europa.
L'iNCISIONE come mezzo di diffusione e consacrazione
L'aspetto centrale e innovativo messo in luce dalla mostra riguarda il rapporto fra produzione pittorica e circolazione delle immagini attraverso la stampa. Maratti fu infatti tra i primi pittori romani a valorizzare l'incisione come strumento di riproduzione e di divulgazione controllata del proprio repertorio figurativo. In vita, seguì e supervisionò la trasposizione calcografica di oltre 400 incisioni tratte da suoi disegni e dipinti, e realizzò anche un piccolo ma prezioso corpus di 13 incisioni originali, giovanili, tutte presenti nella mostra.
Queste incisioni, eseguite da celebri incisori come Robert van Audenaerde, Nicolas Dorigny, Jacob Frey, Pietro Aquila, Cesare Fantetti, garantirono al linguaggio marattesco un'ampia diffusione nelle corti europee, nelle accademie artistiche e nei circuiti collezionistici, ben prima dell'invenzione della fotografia. In molti casi, le incisioni venivano commissionate prima ancora che il dipinto originale fosse collocato nell'altare di destinazione, o spedito in sedi lontane, come accadde ad esempio per: la Morte di san Francesco Saverio, destinata alla chiesa del Gesù a Roma; il Transito di San Giuseppe, commissionato dall'imperatrice Eleonora d'Asburgo e oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna; la Madonna del Rosario per l'Oratorio di Santa Cita a Palermo.
Altre opere, chiuse in collezioni private, come quelle di Niccolò Maria Pallavicini, suo maggiore mecenate, videro nella stampa l'unico mezzo per diventare pubbliche.
La mostra come progetto culturale e scientifico
Questo progetto rappresenta un raro esempio di mostra monografica sull'opera incisoria di Maratti, costruita con metodo scientifico e filologico. L'iniziativa non si limita a una celebrazione retorica, ma si pone come strumento di ricerca, divulgazione e valorizzazione patrimoniale. Le opere esposte, molte delle quali inedite al grande pubblico, gettano nuova luce sulla funzione della stampa d'arte nel Seicento, intesa non solo come riproduzione ma come amplificazione simbolica del prestigio dell'artista.
Le opere in mostra: un percorso in quattro sezioni
La mostra propone 44 incisioni, accuratamente selezionate secondo criteri filologici e documentari, divise in quattro sezioni tematiche:
SEZIONE A – Incisioni originali di Carlo Maratti
Comprende le 13 incisioni autografe dell'artista, rare e preziose, tutte provenienti da Camerano.
SEZIONE B – Incisioni da pale famose di Maratti
Capolavori incisori derivati dalle sue grandi pale d'altare, realizzati dai più celebri calcografi europei. Documentano la funzione propagandistica dell'incisione nell'affermazione del "modello Maratti" in Europa.
SEZIONE C – Incisioni per frontespizi o illustrazioni librarie
Prove raffinate di come il disegno marattesco si prestasse a illustrare opere letterarie, teologiche e scientifiche, spesso legate a committenze accademiche o ecclesiastiche.
SEZIONE D – Soggetti legati all'Accademia dell'Arcadia
Maratti fu una figura chiave dell'ambiente intellettuale romano e dell'Accademia dell'Arcadia: questa sezione illustra soggetti tratti dalla storia antica e dalla mitologia, riletti in chiave morale e allegorica.