Futuro in lockdown: sblocchiamo la next generation” Gulliver Ancona, Officina Universitaria e Rete Studenti medi aderiscono alla campagna lanciata da Udu fino al 18 giugno Il 15 giugno partecipato presidio a piazza Roma ad Ancona

16.06.2021

 "Futuro in lockdown: sblocchiamo la Next - Generation", questo il nome della campagna avviata il 14 giugno - una mobilitazione che durerà fino al 18 giugno - da Udu-Unione degli Universitari.
 Campagna alla quale hanno aderito l'associazione Gulliver-Udu Ancona, l'Officina Universitaria e la Rete degli Studenti Medi, che hanno organizzare e attuato un partecipato presidio apartitico ad Ancona, in piazza Roma, martedì 15 giugno dalle ore 17.30. Obiettivo? Riportare al centro del dibattito pubblico il tema dell'Università, dell'accesso all'istruzione, del diritto allo studio e tutti i temi connessi a rilanciare il comparto dell'Istruzione.

Qui di seguito la nota stampa degli organizzatori del presidio

"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) contiene, tra gli altri, i fondi europei che l'Italia riceverà a seguito della pandemia, e che - se utilizzati per riforme strutturali nel campo dell'istruzione - possono servire a rilanciare il Paese e a migliorare la condizione studentesca. Istruzione, università e condizione giovanile sono temi prioritari, da porre in cima a tutte le agende politiche. Il processo formativo, infatti, è motore del rilancio e dello sviluppo del Paese ma, nonostante ciò, è sempre più evidente la sua marginalizzazione nel dibattito pubblico. Deve essere prioritario dare centralità al ruolo sociale dell'Università. Arriviamo da anni in cui l'istruzione e il sistema universitario hanno subito notevoli tagli e ciò, considerando anche l'incertezza e la disoccupazione giovanile, caratteri ormai strutturali del mercato del lavoro italiano, evidenzia l'impellente necessità di un'inversione di tendenza che promuova misure dedicate ad una maggiore accessibilità, libertà e qualità del percorso formativo. Secondo Alessia Polisini, coordinatrice dell'Acu Gulliver, "il nuovo PNRR poteva rappresentare, in questo senso, un'occasione imperdibile. Il programma pubblicato ad aprile denota, però, un notevole definanziamento rispetto alla prima bozza del Piano durante il governo Conte II: sono 500 i milioni in meno dedicati al comparto universitario... e bisogna aggiungere, in negativo, anche la mancanza dell'investimento previsto per garantire la no tax area per l'accesso gratuito agli studi. Oltre a ciò, non è previsto uno specifico piano di riforme strutturali inerenti al diritto allo studio e sugli alloggi. Infine, si rileva una riduzione degli investimenti di circa 40 milioni, nonostante si esprima la volontà di aumentare il numero di posti letto attuale fino a 100mila entro il 2026". "Questo è il sintomo di un palese disinteresse verso le tematiche legate al diritto allo studio - ha aggiunto - Francesca Bollettini, coordinatrice di Officina Universitaria - In un momento cruciale come questo non sono state coinvolte ed ascoltate le organizzazioni e gli organi di rappresentanza studentesca; ne consegue la totale assenza di seri investimenti volti a garantire il diritto di studiare a tutte e tutti e il relativo taglio di quasi mezzo miliardo di euro. Non ci spieghiamo come il governo voglia puntare ad incentivare il percorso e la formazione universitaria e ad aumentare il numero di laureati, quando, a fronte di una situazione che è già critica, cancella persino i già insufficienti investimenti previsti nella bozza precedente, lasciando presagire una forte assenza di garanzie per il futuro di migliaia di studenti e studentesse".

"Questo quadro rischia di concretizzarsi in una diminuzione degli iscritti per i prossimi anni accademici, con il rischio di ridurre ulteriormente il numero di studentesse e studenti che accedono all'istruzione superiore nel nostro Paese. 
 Le giovani generazioni e la componente studentesca universitaria non possono continuare a rimanere inascoltate.
 Con "Futuro in lockdown: sblocchiamo la Next- Generation", vogliamo far sentire la nostra voce. In un contesto così delicato riportare l'attenzione sul mondo dell'Università è di vitale importanza. Ad ogni criticità e problema individuato e ad oggi non affrontato, neanche in un piano di finanziamento a medio termine per rilanciare il nostro paese e le giovani generazioni, abbiamo associato un lucchetto. L'esiguo numero di borse di studio e sottofinanziamenti al DSU, la necessità di lauree abilitanti, mancati investimenti nell'istruzione universitaria, assenza di tutele per stage e tirocini e carenza di misure di sostegno psicologico sono solo alcune delle difficoltà maggiormente vissute da studentesse e studenti. Per ogni criticità abbiamo raccolto una serie di proposte che, se realizzate, potranno essere le chiavi di lettura nonché le soluzioni ai problemi da sempre denunciati". Concludono coralmente le due associazioni "È necessario che il governo ascolti le nostre proposte, che gli interventi previsti nel PNRR non rimangano proposte decontestualizzate e che il raggio d'azione della missione 4 si ampli per includere una serie di servizi connessi all'accesso e gratuità della formazione, nonché alla cittadinanza studentesca e al mondo del lavoro. Lavoreremo affinché studentesse e studenti non vengano ancora una volta marginalizzati, ma l'istruzione universitaria venga rilanciata al centro delle politiche del nostro Paese." 

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