Il fortunato volo pop Italiano degli Hawkesi Cinque belle canzoni dalla band di Falconara

27.08.2021

di Giampaolo Milzi

Ragazzi dalla faccia pulita, col cuore gonfio di musica e un'estro creativo gentile e suadente che concretizza brani molto pop, arrangiati in modo semplice ma accattivanti. Dove il diavoletto del rock si presenta in modo angelico, affatto trasgressivo, lieve, rabbonito dalle forti influenze della musica più leggera e divertente. E dove le parole, supportate da un tappeto fortemente melodico, evocano ricordi e affetti, a volte perduti o in bilico. E una sottile vena esistenzialista legata a un certo disagio nel crescere approdando all'età adulta in questo mondo contemporaneo prodigo di dubbi e inquietudini soprattutto in chi è alle prese con il salto generazione verso l'età adulta. Sui 25 anni in media, gli Hawkesi propongono un sound genuino come un vino rosso bio a km0 o una birra light artigianale. Un sound rivolto a un pubblico eterogeneo, che accarezza l'anima in modo soffice, privo di scariche elettriche ed uso di effetti perturbanti, e in fondo direzionato verso un ottimismo basato sul grande valore dell'amore. "Ascoltate le nostre canzoni sotto la doccia mentre fate l'amore", l'invito di questa giovane band il cui nome significa "Falconaresi" in inglese e "Buona fortuna" in lingua maori. Forte quindi il richiamo a Falconata Marittima (AN), base operativa e città di un gruppo che frequenta spesso "la più gentile, affabile, meno provinciale e alla mano Bologna", dove alcuni componenti hanno studiato. Pablo Zaccaria Salera (voce), Federico Puglielli (chitarra elettrica e acustica) e Paolo Sorana (batterista) si sono incontrati in un pomeriggio autunnale del 2018 nella sede del Copro bandistico di Castelferretti, quartiere di Falconara, e lì è scottata la scintilla che li ha portati prima a suonare, quasi per gioco, i classici della scuola pop e cantautorale italiana, e poi, a stretto giro, a creare pezzi propri e a proporli dal vivo. Al trio, l'anno dopo, si sono aggiunti Matteo Magnaterra e Felice Laudo, rispettivamente bassista e tastierista. "Siamo un vero collettivo. - spiegano Pablo e Federico - Continuiamo a comporre, anche i testi, scambiandoci spunti e idee, come quando eravamo in tre. Ciascuno, forte de suo ruolo, dà il suo contributo, e il risultato artistico lo raggiungiamo insieme".

E quanto al risultato artistico, in attesa del'uscita del primo Cd,.

gli Hawkesi, dopo averlo già fatto conoscere sui palchi, dall'anno scorso hanno registrato e mixato cinque pezzi all'Event Studio di Ancona, con l'amico Bimas nel ruolo di produttore. L'ultimo, nato quest'anno, è "Fermati", lento e dolce, protagonista una "lei" che forse vuole andarsene per la sua strada da single e un "lui" che l'affascina spiegandole con pazienza che "l'amore di coppia non è perfetto", "è un'intuizione" unica da non disperdere. Il tema dell'amore torna nella più veloce "Ancora qui", col l'accattivante ritornello "Nel buio del mio cuore sei la stella che non smette mai di brillare", e nello struggente "Modalità te", "l'unico brano che ho scritto da solo, quando è morta mia nonna che mi manca tanto", confessa Pablo. Nel più grintoso e pacatamente rockettaro "Tutte scuse", la band denuncia il bigottismo e il qualunquismo di frasi fatte e luoghi comuni che caratterizza troppe persone, ti disorienta e non ti aiuta certo a maturare virtuosamente. Il che si lega al plot di "13.30", dove emerge il "bambino" presente nella personalità dei cinque "falchetti", canzone che gioca sul contraddittorio e spiazzante scorrere degli anni: "a 13 ne vorresti il doppio e a 30 rimpiangi l'adolescenza (...) ma per fortuna ci cono i ricordi".

"Ci manca tanto la dimensione live, dal 2018 abbiamo fatto molti concerti, nell'ottobre 2020 uno in club bar a Bologna, l'estate scorsa sul lungomare di Palombina di Ancona e al Morea Beach di Rimini - sottolineano Pablo e Federico - Ma la pandemia Covid ci ha stoppati"

Già, la dimensione live. Dal vivo gli Hawkesi, sono molto coinvolgenti e originali; attaccano con un preludio-show tastieristico dell'eclettico Felice Di Laudo, che spazia dalla musica classica alla disco. E poi, interrompono la scaletta improvvisando cose nuove dopo aver preso spunto da una parola, un argomento suggerito dal pubblico. "Presto stupiremo con Mental Breakdown, nuovo brano spudoratamente rock", (in autoproduzione questo mese) promette Federico.

Canzoni fruibili sul web su Spotify e gli altri portali musicali on line. I videoclip su Youtube. Acquisti su Itunes, Amazon Music.

Per contatti: hawkesiofficial@gmail.com


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