IO AL CUBO di Rodolfo Bersaglia 

20.02.2022


(96, Rue de-La-Fontaine Edizioni, 2020, euro 15)

Il mondo di certe discoteche del ballo-sballo dove imperano eccesso e trasgressioni. Disvalori che per alcuni ragazzi e ragazze che ci lavorano, in quel mondo, come ballerini di culto e modelli di riferimento, può apparire iper appagante, facile fuga da una realtà socio-culturale post adolescenziale che non dà punti di riferimento etici e morali virtuosi. Ma quel micro-macro cosmo, che ruota impazzito sull'asse ritmico della disco-dance più becera ed ossessiva, è un mondo che si rivela fortemente disumanizzante. Questo pianeta e i suoi immediati satelliti - che sanno di esotismo ma in verità così vicini e reali - sono tali da poter provocare la "full immersion" del tettore di "Io al cubo". Il quale, grazie all'ipnotica e coinvolgente scrittura dell'autore, pagina dopo pagina partecipa emotivamente alle sconvolgenti vicende dei personaggi del romanzo. Forte il sospetto che Paolo "Pablàsso", il protagonista spesso narrante, così come i comprimari e le vicende delineati, non siano frutto solo dell'enorme fantasia di Rodolfo Bersaglia, anconetano, professore di Storia dell'arte, il quale, nel partorire visceralmente questo lungo racconto è come se creasse un suo alter ego. Perché i contenuti della scrittura evocano suggestioni autobiografiche, anche se non ben identificabili. E, come suggerisce già il titolo, "Io al cubo", questi contenuti sono frutto anche dell'elevazione alla potenza di 3, pur distortiva, di alcuni spunti di uno speciale esistenzialismo "bersagliano". Pablàsso, o il "Cubista sensibile", come talvolta si autodefinisce, sul cubo di una non meglio identificato locale della costa est adriatica ci atterra per rimanervi appiccicato dopo la fine dell'esperienza didattica al liceo classico. Un'esperienza da "fesso", per i suoi compagni, che lo inquadrano, lui così studioso, appassionato del greco antico e delle letture dei lirici greci, come un disadattato. Una passione, per le materie umanistiche, che Pablàsso approfondisce navigando col pc su internet - mentre la gran massa dei suoi coetanei si "strafà" di social e "cellularrmanie " - concedendosi però una raccolta di video ponto scaricati dal web, accanto a quella di video di storia dell'arte, scoprendo una certa attrazione per la musica trap. Pablàsso è un 18enne che vuol mettersi in gioco, cambiare qualcosa del suo modo di essere e apparire, una volta metabolizzata la cronica assenza dei genitori e della sua generazione come possibili punti di riferimento "altro". E il gioco si fa duramente piacevole quando si iscrive in palestra, assume sostanze anabolizzanti per diventare un "mr. muscolo" e quindi, attratto dallo sconosciuto mondo della notte danzereccia, trova spriragli di luce - per i quali svilupperà una vera e propria dipendenza - esordendovi con una brillantezza da lui stesso inattesa e trovando lavoro come cubista. Un'altra dimensione, dove scopre e pratica sesso, alcool e droghe "a go go". Dall'alto del cubo di cui è diventato il reuccio sbaragliando la concorrenza, è testimone e a volte coattore di esperienze esagerate, deraglianti, eccesive di ogni sorta. Sfilano ragazze e ragazzi che con le loro movenze e agghindature ispirano bramose voglie di amori carnali, il cinico proprietario del disco-club che tenterà il suicidio, una delle cubiste con cui ha una reazione sarà vittima dell'anoressia, un ex cubista morirà. Il continuo sballo alienante del "cubismo" e dei suoi adepti finiranno per schifare "Pablàsso", il quale abbandonerà drasticamente questa sua parentesi vitale diventata un incubo. E cercherà di valorizzare la sua sensibilità, pur con mille interrogativi venati di pessimismo cosmico che riuscirà a far scivolar via. Da "neuromantico" diventerà un semi-nichilista, abiurerà la "trans-modernità", piuttosto convinto che "l'umanità si è avviata alla prostituzione globale".

Questo è un romanzo davvero originale, anche e soprattutto per la sua intelaiatura, per lo stile di scrittura spericolato, caleidoscopico, a tratti pischedelico, per una narrazione perfettamente in linea col narrato. Frasi arzigogolate ma chiare e calamitanti, un lessico strabordante che talvolta sfocia nel neologismo, lo splatter e il grottesco resi credibili. Pagine che strappano sorrisi di gusto e nausea. Un ossimoro di ottima letteratura.

Il libro si può acquistare ad Ancona elle librerie "Fogola", "Gulliver-Mondadori", e presso la redazione di Urlo (corso Amendola 61)

Giampaolo Milzi

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