La mostra “Cleto Capponi. Visioni e materie”, a cura di Nazzareno Cicchi al CART - Centro documentazione ARTe contemporanea Palazzo Pergoli, Falconara Marittima (An). Inaugurazione venerdì 17 ottobre ore 17,30. Fino al 29 novembre 2025


A 25 anni dalla morte di Cleto Capponi, la mostra presenta la figura dell'artista In qualità di autore che dopo aver coniugato il Futurismo con un'esegesi figurativa autonoma, si affermerà come pittore, scultore e ceramista, che, in 70 anni di attività, ha lasciato una testimonianza significativa nella cultura del Novecento. Dalle origini dell'attività artistica, con il passare degli anni, l'intuizione poetica di Capponi prende il sopravvento, mantenendo della personale adesione al Futurismo il tratto tecnico ed interpretativo. Solo così si può comprendere l'estrema attualità e dinamismo creativo di un pittore che, nato nel 1912, ha dipinto fino al 2000 con grande freschezza e qualità. La mostra – presso il CART di Palazzo Pergoli, Falconara M. (An) - nella quale sono esposti nove dipinti, tredici grafiche, sei ceramiche, e due piccoli bronzi, si apre con i ritratti giovanili del 1934, anno della sua affermazione nazionale con il ritratto di Primo Carnera, per poi proseguire, come scrive il curatore Nazzareno Cicchi con "ii secondo nucleo [di opere], aperto dall'enigmatico Memorie del 1947 (omaggio al Risorgimento che forse nasconde una riflessione autobiografica), dedicato ai dipinti del dopoguerra. Qui il volto umano diventa un campo di indagine radicalmente diverso: gli elementi anatomici si moltiplicano in composizioni elementari, sospese tra figurazione e astrazione." In mostra anche un gruppo di serigrafie della maturità dedicate alla vita dei pescatori e un nucleo di opere plastiche: piatti e sculture in ceramica, insieme ai due bronzi: Danza, e Monumento al Pescatore. Da rilevare infine come nell'opera di Cleto Capponi si evidenziano temi anche di carattere religioso e come la collocazione geografica delle sue opere si trova nella zona in cui l'artista ha lavorato, forti testimonianze della loro presenza nel territorio, per un artista che appartiene alla modernità, ma che porta con sé la testimonianza culturale dell'ultimo secolo del secondo millennio. La mostra su Cleto Capponi rientra in un più vasto progetto del CART, che intende affrontare una innovativa riflessione storico - critica sul territorio delle differenti modalità espressive di frazionati aspetti dell'arte contemporanea, in particolare del secondo Novecento, anche con attenzione ad una contestuale valorizzazione di importanti artisti marchigiani. Lo scopo è quello di mettere a fuoco una storicizzata pratica dell'arte, che dal territorio si è proiettata in ambito nazionale come è anche il caso di Cleto Capponi. La mostra, promossa dal Comune di Falconara M. (AN), in collaborazione con l'Archivio Cleto Capponi, è sostenuta dalla Regione Marche con il parternariato dell'AMIA - Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche e dell'Associazione Artistica Artemisia, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo ed il MIC – Museo dell'Illustrazione Contemporanea di Grottammare. Orari apertura: martedì e giovedì 9,30 - 13,00 / 15,00 - 18,00 - mercoledì e venerdì 9,30 - 13,00 - sabato 9,30 - 13,00 / 18,00 - 19,30- domenica 10,30 - 12,30 / 18,00 - 19,30
CLETO CAPPONI - Nota biografica critica di GianlucaTraini _____________________________________________________

Cleto Capponi (Ascoli Piceno, 1912 – Grottammare, 2000), è stato un artista poliedrico, capace di attraversare con coerenza e originalità l'intero Novecento, lasciando un'impronta profonda nella cultura artistica delle Marche. Pittore, scultore, ceramista e illustratore, Capponi ha sviluppato una poetica personale e concreta, fortemente legata alla materia e alla quotidianità, spaziando tra generi e tecniche: dalla grafica alla pittura, dalla ceramica alla scultura. La sua vocazione artistica emerse prestissimo: a soli dodici anni, sulla spiaggia di San Benedetto del Tronto, dipinse due grandi galli neri sulle vele delle paranze dei pescatori, in quelli che amava ricordare come i suoi primi veri "quadri" e la sua "prima mostra". Dopo gli studi classici a Macerata e sotto la guida del pittore Ferranti, si specializzò in ceramica all'Istituto Superiore d'Arte dell'Accademia di Belle Arti di Perugia e ottenne l'abilitazione all'insegnamento nel 1938. Per oltre quarant'anni insegnò Disegno e Storia dell'Arte nelle scuole medie e negli istituti magistrali di Ascoli Piceno, Ripatransone e Grottammare, dove promosse anche progetti didattici sperimentali riconosciuti a livello ministeriale. Negli anni Trenta, Capponi raggiunse notorietà nazionale come illustratore e caricaturista, collaborando con quotidiani e riviste, tra cui "Il Popolo d'Italia", per cui realizzò per oltre un anno ritratti di celebri personalità politiche, reinterpretati in chiave futurista, corrente artistica che avrebbe influenzato profondamente tutta la sua produzione. Nel secondo dopoguerra affiancò all'insegnamento l'impegno politico: fu sindaco di Ripatransone dal 1947 al 1951 e successivamente assessore a Grottammare, dove nel 1958 aprì un laboratorio di arte e ceramica, divenuto centro di intensa attività creativa. In ambito educativo, pubblicò negli anni '50 anche un innovativo testo scolastico, Il lavoro gioco nei nuovi programmi, con la prefazione del celebre pedagogista Luigi Volpicelli, testimonianza del suo costante impegno nella formazione delle giovani generazioni. Tra le sue opere più note figurano il Monumento al Pescatore (San Benedetto del Tronto) e il Monumento alla Vela (Grottammare), sculture divenute simboli delle città che le ospitano, e che celebrano il mare e i suoi protagonisti, temi centrali nella poetica capponiana insieme al lavoro, alla spiritualità e alla vita quotidiana. Nei suoi lavori, caratterizzati da una tensione lirica e da una versatile e prolifica inventiva formale, Capponi coniugò realismo popolare e dinamismo futurista, mantenendo sempre viva l'adesione a un'arte che fosse anche testimonianza civile ed espressione autentica dell'umano. In lui, l'artista e l'uomo, l'educatore e l'intellettuale si sono fusi in un'unica, coerente identità.