“Le vite dei neri contano”, tantissimi giovani al presidio in piazza Roma ad Ancona contro la brutale violenza della polizia USA e il razzismo: molti slogan, cartelli, dibattito e un minuto di silenzio


Molti i cartelli: su alcuni, scritti concetti come “Non basta non essere razzisti: bisogna essere antirazzisti”. E ancora: frasi contro l’uso eccessivo, irragionevole e spropositato delle violenza da parte della polizia americana; contro lo sfruttamento sistematico che il capitalismo esercita sulle classi oppresse. E, dilagante, lo slogan “Black lives matter”, le vite dei neri contano. “Si sente spesso dire: ma perché sostieni black lives matter? Tutte le vite contano, no? Il fatto è questo: nessuno dice che le vite dei bianchi non contano. Ma i neri subiscono un razzismo sistematico da secoli. Siamo noi ad essere trattati come se le nostre vite non contassero. Non importa se gay, lesbica, bianco, nero, giallo, arancione: siamo tutti umani e dovremmo essere trattati allo stesso modo”, ha spiegato una ragazza. Al termine degli interventi, un minuto di silenzio per commemorare tutte le vittime del razzismo negli USA e nel mondo. I presenti hanno alzato il pugno destro, un gesto simbolo delle manifestazioni di protesta popolare che da quel 25 maggio ancora scuotono tantissime città della stragrande maggioranza degli stati della federazione a stelle e strisce.Alla fine, un lungo applauso.

L’agente di polizia Derek Chauvin, dopo aver subito l’arresto e la misura dell’isolamento in carcere, nei giorni scorsi è stato accusato di omicidio volontario.

Il 4 giugno, anche i tre colleghi che con lui avevano partecipato al fermo del 46enne George Floyd, sono stati posti sotto inchiesta giudiziaria per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, ovvero per aver agito in modo di favorire l’assassinio, aiutando Chauvin a bloccare brutalmente a terra la vittima che non riusciva a respirare. Infatti Chauvin per quasi 9 minuti ha premuto il suo ginocchio sul collo di Floyd.

Queste sono le ultime parole di George Floyd, deceduto - secondo l’esito dell’autopsia effettuata su richiesta della famiglia - per un’asfissia provocata dall’ostruzione del flusso sanguigno verso il cervello:
