MAL’ANCONI’A di Fabio Maria Serpilli (edito da puntoacapo, 2021, euro 15)

05.03.2022

Dall'incanto, dal fascino che quotidianamente Ancona infonde nei suoi abitanti, come per una "malìa" leopardiana, deriva il notevole canzoniere di Fabio Maria Serpilli, che raccoglie in "Mal'Anconìa" la parte considerevole di un lavoro dalla lunga gestazione di quaranta anni e di cui si ha testimonianza in una disseminazione quasi ininterrotta di pubblicazioni.

Già dal titolo il lettore intuisce la differenza sostanziale che intercorre tra un autore vernacolare e/o dialettale e un autore neo-dialettale, nel titolo è possibile cogliere la duplice vocazione del nuovo poeta in dialetto: 1) la possibilità di ripercorrere in lungo e in largo la parlata locale, geo-localizzata in Anconìa, piegandola e forgiandola in base alle esigenze del testo e della voce autoriale; ovvero non più e non solo la registrazione dei fonemi e della lalìa originaria, della parlata locale, bensì l'adeguamento della phoné alle ragioni e agli istituti della poesia. 2) Il primo dei due lemmi che compongono il sintagma del titolo, Mal', rinvia a una radice che accomuna malìa e malattia: entrambi i sostantivi hanno a che fare con la sfera sensibile della poesia della Modernità, ovvero la possibilità empatica e lirica di appercezione estetica del mondo; qualcosa che era del tutto ignoto agli autori premoderni o vernacolari. Il gusto, ne consegue, è di rilevante contemporaneità.

Le venature che innervano di sé questo bellissimo libro, dal sentimento di nostalgia, passando per una diffusa percezione della perdita, fino alla presenza di numerose voci, quasi un teatro (con tutti i registri del tragico, del lirico, dell'epico e del comico) di figure e figuranti di una rappresentazione di piazza bruegheliana, toccando anche le corde dell'ironia nei lampi di giudizio racchiusi in mirabili, fulminanti clausole aforismatiche, forniscono l'entità o la misura, il grado di elaborazione di testi e di pensiero. Serpilli è autore tra i più certi della scena letteraria dialettale, a tutt'oggi il più notevole neodialettale delle Marche. Restano memorabili i versi dedicati alla città d'Ancona, consegnandola alla poesia.

La prima impronta naturalistica - una carrellata di vecchie fotografie che invita il lettore a leggere il libro come un'esperienza di viaggio dentro la città marchigiana, marcandone luoghi e confini con riferimenti precisi alla toponomastica di siti, scorci e monumenti, dai luoghi simbolo (il cimitero degli ebrei, la piazza del Duomo, gli archi, il Porto Vecchio) alle vie più piccole o meno rilevanti - viene affiancata dalla nominazione di persone e personaggi popolari, noti o meno noti, bislacchi e marginali: una sorta di "Spoon River" anconetano, denso di "realia" e tuttavia colmo di sublimi sottintesi.

La seconda impronta o coordinata è simbolica e afferente al campo dell'analogia, propria della natura della poesia. È quella che marca i territori dell'interiorità, persino degli spazi interiori dell'immaginazione, dell'immaginario autoriale.

In tale ottica, "Mal'Anconìa" diviene il luogo "agonico", secondo l'accezione luziana, di una continua riflessione sulla presenza-assenza. Non è un caso che il libro sia costellato di massime che affermano o che negano; o meglio, che pongono il dubbio al centro della riflessione.

Come a volte accade per alcune grandi voci, il luogo in cui si vive o in cui si è nati, si erge a emblema, anche metafisico del proprio essere nel mondo, del personale esistere e consistere. Che poi il luogo, per caso o non a caso, sia nella terra di Leopardi, infittisce di risonanze e di valenze tutto il senso di un'avventura umana, esistenziale e intellettuale. Ancona è stata nel Novecento, una capitale morale della cultura, grazie a tutto un mondo di autori, di critici, di artisti incisori e pittori. Fabio Maria Serpilli ha saputo raccogliere il testimone, ha saputo farsi carico di una memoria linguistica e di una storia millenaria, con la grazia, la chiarità e la bellezza della sua poesia.

Il libro di Serpilli, pubblicato dalla casa editrice "puntoacapo" di Novi Ligure (AL) nel 2021, è alla terza ristampa.

                                                                                                                                       Manuel Cohen

                                                                  (critico letterario, esperto di poesia neodialettale italiana)