"Officine teatrabili", spettacoli con artisti e artiste con disabilità. L’11/12 al Teatro Moriconi di Jesi "Amleto take away". Il 13/12 al Teatro Comunale di Montecarotto "Glossario di famiglia". Il 19/12 “Fiaba” al Teatro Comunale di Montecarotto

08.12.2025
Amleto take away
Amleto take away
Amleto take away
Amleto take away
Glossario di famiglia
Glossario di famiglia

Con "Amleto take away" della compagnia Berardi/Casolari, lo spettacolo vincitore del Premio Ubu 2018, prende il via giovedì 11 dicembre alle ore 21 al Teatro Moriconi di Jesi, la terza edizione del progetto "Officine Teatrabili" realizzato con il sostegno del MIC Ministero della Cultura (Bando Accessibilità 2025) e in partenariato con Teatro Giovani Teatro Pirata, Sala Umberto e Fuori Contesto di Roma. Il progetto ha reso possibile la circuitazione di tre spettacoli realizzati con il coinvolgimento diretto di artisti e artiste con disabilità.
In cartellone, anche "Glossario di famiglia" dell'Associazione Teatrale Culturale Saltimbanco in scena sabato 13 dicembre ore 21 al Teatro Comunale di Montecarotto, e "Fiaba" del Teatro Giovani Teatro Pirata sempre a Montecarotto il 19 dicembre ore 21.

Primo appuntamento è l'11 dicembre al Teatro Moriconi di Jesi, con uno spettacolo accessibile a persone cieche/ipovedenti. In scena "Amleto take away", uno spettacolo di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, con le musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone, luci di Luca Diani, produzione Compagnia Berardi/Casolari.
"Amleto take away", spettacolo vincitore del Premio Ubu 2018, è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo. Sul palco un attore in crisi e una regista, che, come ogni sera, tenta di spronare il suo compagno ad andare in scena, a superare la crisi che lo affligge e recitare per l'ultima volta il loro "Amleto". Inizia così un viaggio che si sviluppa in parallelo, a metà strada tra finzione e realtà, teatro e vita: una contaminazione tra l'opera shakespeariana e i vissuti autobiografici dell'attore protagonista.
Mentre in scena si rievocano il rapporto di Amleto con i suoi familiari, l'amara scoperta, la crisi e la pazzia, avanzano strettamente connesse le vicissitudini dell'attore italiano: il rapporto con il padre, la scoperta della malattia che lo conduce alla cecità, le difficoltà e il disagio di vivere in un'epoca in cui non si riconosce, il rapporto con il mondo del lavoro teatrale e la scoperta dell'amore.
Una riflessione ironica e amara che nasce dall'osservazione e dall'ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. Amleto, simbolo del dubbio e dell'insicurezza, icona del disagio e dell'inadeguatezza, è risultato il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l'Amleto di Amleto take away procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell'Inter di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà.
Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d'amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro.
"To be o FB, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentro sé e accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti, grazie all'app di photoshop?…"
Il 13 dicembre ore 21 al Teatro Comunale di Montecarotto va in scena "Glossario di famiglia" dell'Associazione Culturale Teatrale Saltimbanco, un progetto di teatro e danza che esplora l'intimità dei legami familiari per riflettere la complessità della società contemporanea. Lo spettacolo è accessibile alle persone cieche/ipovedenti e sorde.
"Glossario di famiglia" mette al centro la famiglia come specchio della collettività e come luogo in cui le fragilità si trasformano in risorse. Proprio come un glossario, lo spettacolo raccoglie le parole e le spiega, ma con i corpi in danza, in azione, in relazione. Attraverso un laboratorio di teatro e danza, condotto da Emilia Marinelli con l'assistenza di Eleonora Tregambe, il progetto coinvolge 4 coppie composte da una persona con disabilità fisica e un familiare o affine. Al centro della ricerca c'è il corpo, inteso come veicolo di memoria, relazione e narrazione: un corpo che diventa linguaggio – fatto di gesti, ritmi, silenzi, contrasti e affetti – per raccontare senza parole la complessità dell'esperienza familiare e la ricchezza della società.
"Officine teatrabili" si chiude il 19 dicembre ore 21 al Teatro Comunale di Montecarotto con "Fiaba", uno studio teatrale di Teatro Giovani Teatro Pirata che parte dalle parole magiche "C'era una volta…" una chiave speciale che vi guiderà ad esplorare il cuore delle fiabe. Non è solo una storia, ma un'occasione per guardare dentro sé stessi e scoprire quanto sono importanti e attuali i messaggi nascosti in ogni racconto. Un'esperienza per grandi e piccoli per riflettere sulla magia delle storie che conosciamo da sempre. La regia è di Simone Guerro, assistente regia Arianna Baldini, in scena Matteo Costarelli, Enrico Desimoni, Maria Rita Di Palma, Marzia Meddi, movimento scenico Marzia Meddi, produzione Teatro Giovani Teatro Pirata. Due degli artisti dello spettacolo sono stati individuati all'interno dei progetti sulla disabilità condotti nel territorio, tra i partecipanti del Social OperaH a Jesi, e del gruppo H-Demia ad Ancona.
Ingresso:
€5,00
Informazioni di accessibilità:
> Lo spettacolo Amleto Take Away è accessibile alle persone cieche/ipovedenti grazie a un innovativo sistema realizzato dalla Compagnia Berardi Casolari in collaborazione con la Civica Scuola Interpreti e traduttori Altiero Spinelli e l'App Converso® di Donato Velardi. Per usufruire del servizio di audiodescrizione dal vivo, lo spettatore interessato, attraverso il proprio smartphone e le proprie cuffie personali, si collega durante lo spettacolo al sito www.ekphrasys.live Si raccomanda di arrivare con la batteria del proprio smartphone carica.
>Lo spettacolo "Glossario di famiglia" è accessibile alle persone sorde con la presenza del performer Lis e alle persone cieche/ipovedenti grazie all'audiodescrizione dal vivo tramite cuffie fornite dal teatro, insieme alle informazioni per usufruire del servizio.
Info e prenotazioni:
Al fine di garantire un servizio adeguato, in fase di prenotazione si richiede di specificare: Nome e cognome; Numero biglietti da prenotare; contatto mail o numero di telefono; richiesta del servizio di audiodescrizione; Necessità o bisogni specifici.
Dopo l'acquisto del biglietto online o cartaceo si prega di segnalare la richiesta del servizio di audiodescrizione e necessità o bisogni specifici inviando una email a biglietteria@teatrogiovaniteatropirata.it o chiamare 0731.56590, scrivere messaggio Whatsapp 334.1684688.
INFO TGTP
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