“UN OCEANO DI ZERI”, IL QUINTO ALBUM IN STUDIO DEI MILANESI KOZMINSKI. Il linguaggio diretto dell’alternative con la profondità narrativa del cantautorato, tra suggestioni indie e risonanze wave

23.11.2025

Sono tornati tornano i milanesi Kozminski con il loro quinto album in studio intitolato Un oceano di zeri. Anticipato nelle scorse settimane dal singolo Il computer, viene pubblicato in formato digitale dall'etichetta pugliese NOS Records, diretta artisticamente da Amerigo Verardi.

A sei anni di distanza dall'ultima pubblicazione, i Kozminski tornano con Un oceano di zeri, un lavoro composto da dieci brani che si muovono lungo le strade meno battute del rock, dove s'intreccia il linguaggio diretto dell'alternative con la profondità narrativa del cantautorato, tra suggestioni indie e risonanze wave, sorrette da una formazione essenziale – chitarra, basso, batteria, tastiere – e da due voci che, alternandosi, guidano l'ascoltatore in territori tanto ruvidi quanto evocativi. È musica che conserva la forza del gesto suonato, fisico, ma che non rinuncia alla riflessione: un equilibrio tra energia e pensiero, tra immediatezza e profondità.

Il disco non è stato ideato attorno a un concept unitario, ma col tempo ha rivelato un sottile filo che lega le canzoni: quello di una quotidianità fatta di figure comuni, fragili e disarmate, travolte da tecnologie invadenti, dal peso del passato e da città ormai prive di un senso reale. Eppure, in questo scenario disincantato, emergono possibilità inattese: due ex che si ritrovano al fast food - in Burger King, accompagnata dal suo pregevole videoclip ufficiale - l'alleanza consolatoria di una nebbia invernale, l'incontro improvviso tra due sconosciuti, la fuga visionaria verso altri pianeti, o semplicemente un aperitivo bevuto al bar per scacciare la siccità del presente. Un oceano di zeri è quindi un affresco di smarrimenti e resistenze, di tentativi di orientarsi in un mare che sembra solo numerico e impersonale, ma che nasconde spiragli di umanità. Un disco che racconta, senza enfasi ma con lucidità, la possibilità di ritrovare un respiro comune anche nelle crepe dell'oggi.

Un oceano di zeri è quindi un affresco di smarrimenti e resistenze, di tentativi di orientarsi in un mare che sembra solo numerico e impersonale, ma che nasconde spiragli di umanità. Un disco che racconta, senza enfasi ma con lucidità, la possibilità di ritrovare un respiro comune anche nelle crepe dell'oggi.

TRACK-BY-TRACK | LE PAROLE DEI KOZMINSKI

1. L'aldilà | Un after-party dell'anima: tra domande esistenziali e bar di quartiere, un pezzo che trasforma ogni fine in un rituale da notte insonne.
2. Burger King | Amore al fast-food: due ex che si ritrovano sotto le luci al neon, con un'insalata tiepida e un cuore ancora troppo caldo per chiudere davvero.
3. Il computer | Electro-apocalisse urbana: quando la tecnologia divora tutto - città, sentimenti, canzoni - una band di cyborg resiste e continua a suonare.
4. Nebbia bastarda | Shoegaze padano: una coltre grigia che - invece di soffocare - libera, smuovendo pensieri e ricordi che si sciolgono come fiato d'inverno.
5. Verso Giove | Dream-pop in orbita: smarrimento siderale e novanta lune a fare da lampioni a una fuga in una notte tra due sconosciuti che non ricordano il punto di partenza.
6. L'attesa
| Un crescendo senza fiato: vite parallele, un viale deserto e il mare del Nord come eco di un'umanità sospesa tra attese temporanee o eterne.
7. Rocky Barbùn | Milano notturna: un Campari contro la siccità delle relazioni, luoghi e riff che non si dimenticano e regalano un tetto di chitarre a chi non ne ha uno vero.
8. Santa Giulia | Torino che sussurra: tra giardini reali e caffè fuori orario, vale più rischiare di farsi male che smettere di giocare con l'amore e la vita.
9. QB | Un colpo al cuore: ogni giorno passa sempre uguale in un'esistenza priva di cambiamento. Tutto è immutabile.
10. L'occhio del diavolo | Una macchina che sfreccia sulla litoranea: una corsa al mare come rito di purificazione, tuffo nelle proprie fantasie per scoprire che la paura sa anche sedurre.

CREDITI

Marco Fornara | Batteria
Matteo Meneghello | Basso
Luca Tavecchio | Voce, chitarre
Federico Tonioni | Voce, synth, basso
Con la partecipazione di Giuliano Dottori | pianoforte
Testo e musica | Kozminski
Registrato e prodotto da Giuliano Dottori al Jacuzi Studio e a Casamedusa di Milano
Mix e master | Max Lotti
Foto | Valentina Flak
Video di Burger King | Alessandro Massini Innocenti

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Per ascolti: https://bfan.link/un-oceano-di-zeri